Recensioni

Vedo Rock

"QUANDO CASTELLANO VEDE...ROCK"
"Alla terza prova solista, il musicista romano David Castellano, coadiuvato dagli S.O.S., ci consegna il suo lavoro più completo e maturo: VEDO ROCK è un disco vitale e rabbioso, costruito con cura intorno a sonorità vintage che emanano un senso di calda pienezza. Tra brit-pop e psichedelia, sul profilo di melodie incisive, Castellano (che è anche autore di tutti i brani) miscela in maniera imprevedibile esperienze quotidiane e suggestioni visionarie, tenendo l’ascoltatore agganciato ad una girandola di citazioni e invenzioni. Il risultato, nell’eccellente qualità di arrangiamenti, esecuzione e registrazione, è “l’opposto indispensabile” a tanta musica indie in cui il low-fi e il minimalismo derivano non da un’urgenza espressiva ma da una pochezza di mezzi e idee. Dedicato al compianto papà Ettore, che i fan della trasmissione Demo di Pergolani e Marengo ricorderanno certamente con affetto e nostalgia, il disco è stato realizzato per scopi promozionali e benefici (ulteriori informazioni sono disponibili sulla pagina Facebook dell’autore). Buon sangue non mente."

Alessandro Hellmann, scrittore, autore e giornalista musicale


"Il titolo del terzo album di David Castellano non lascia adito ad alcun dubbio: il rock che lo pervade da cima a fondo incalza, sterza, riprende, ti segue e ti marca stretto per segnalarti che l’urgenza delle melodie, delle armonie, dei ritmi è la stessa urgenza delle cose che il nostro aveva da raccontare e da condividere con gli altri. La ricchezza delle idee musicali conferisce alle sue canzoni la piacevole e non comune dote dell’imprevedibilità. Perfino quando si viaggia sulle tranquillizzanti battute di un blues succede che una canzone prenda direzioni inaspettate, costringendoti con curiosità a chiederti dove si dirigerà. In tutto questo il cantautore è egregiamente sostenuto da un gruppo di musicisti che parla la sua stessa lingua, assicurandogli un sostegno musicale impeccabile e pieno di energia. L’apertura e la chiusura del disco, Vedo rock e La frottola sottile, sono gli episodi più significativi, insieme alla leggerezza sognante di Niente è reale, senza nulla togliere alle altre canzoni che volgono uno sguardo sul mondo con testi che trovano un giusto equilibrio tra la semplicità diretta delle parole e la profondità dei sentimenti e delle visioni che raccontano. Le dieci canzoni del disco si alternano a cinque episodi strumentali, molto eleganti ed avvincenti, esercizi di stile convincenti e ricchi di intuizioni, omaggi più o meno dichiarati delle sue passioni musicali. Denominatore comune è Flash Underground, dove le voci delle chitarre si rincorrono su un bel tappeto ritmico che riappare poco dopo, in mutate vesti, in Night Flash e Flash Retro, oltre ad essere richiamata più in là anche da Psycho Flash, come se fossero intriganti variazioni sul tema, tipiche di una colonna sonora."

Luciano Ceri, conduttore radiofonico RAI (Notturno Italiano, Stereonotte) e giornalista musicale.


"Dopo "Confusione Complice" del 2009 e "Dimensione Leggerezza" dell'anno successivo, più i due live in studio "Solo e Acustico" e "Acustico e Solo" (il primo dei quattro lo abbiamo recensito qui in termini decisamente entusiastici), David Castellano pubblica un nuovo capitolo che, già dal titolo, offre uno scenario determinato ed incisivo. In realtà, il marchio cantautorale dell'artista rimane invariato nella sostanza - permanendo su livelli di pregio - afferendo il mutamento alla sola forma, sensibilmente rinnovata. Ne consegue che i testi, sempre raffinati e intelligenti, vestiti di rinnovata energia, risultano più immediatamente percepibili anche quando navigano in territori rarefatti e malinconici, vero punto di forza del cantante. Fanno (gradevole) eccezione Niente è reale, episodio malandrino ma estremamente efficace, e il brano che fornisce il titolo all'opera, marcatamente permeato di influenze vicine al Battiato anni '80. La vera sorpresa del disco, tuttavia, sono i cinque strumentali, che da soli, a modesto avviso di chi scrive, valgono l'acquisto del cd. Di questi, vale la pena citarne dettagliatamente ben quattro: Flash Underground e Flash Retrò citano con rara maestria la lezione impartita dalla Allman Brothers Band più magicamente indirizzata all'improvvisazione e hanno tutta l'aria, per questo motivo, di dilatarsi in lunghe e avvincenti jam nel corso delle (si auspica numerose) esibizioni dal vivo del chitarrista; più che alla compagine psichedelica, come vorrebbe alludere il titolo, Psycho Flash omaggia in maniera assolutamente credibile la magia degli Alan Parsons Project strumentali mentre Night Flash evoca in maniera non meno puntuale i Pink Floyd più magnetici. Del resto, l'uso di alcuni strumenti come il Clavinet e il Mellotron faceva intendere la presenza di ascendenze di stampo progressivo e/o settantiano (ci si chiede, tuttavia, come mai non farne un'unica suite, visto anche il comune denominatore espresso nei titoli). Una band di tutto rispetto - i romani S.O.S., da non confondere con gli omonimi di matrice heavy, curiosamente anch'essi di stanza nella Capitale (l'acronimo di quelli qui recensiti è infatti "Sempre Ostinatamente Schegge") - cesella un album di raro spessore artistico, come è ormai nella tradizione del Nostro, sublimato peraltro da un art-work avvincente che offre un cd pack apribile in tre parti e ben due libretti interni ricchi di informazioni e testi. L'album, "un omaggio per amici e colleghi, veicolo promozionale per addetti ai lavori", come ci tiene a sottolineare lo stesso cantante, può essere richiesto gratuitamente al sito ufficiale www.davidcastellano.it."

Gianluca Livi
tratto da www.artistsandbands.org


"Presentiamo questo ultimo lavoro di David Castellano tra gli “invisibili” proprio nella speranza che l’artista possa finalmente diventare ancor più visibile e occupare lo spazio che si è certamente guadagnato con la sua lunga “militanza” nel mondo del rock romano. Nonostante la "cortomiranza" della grande discografia, lui insiste e fa bene. Il risultato è questo nuovo brano Fuori dal gioco, ben cantato in un italiano scandito con originalità che consente al rock di Castellano di sposarsi bene con i testi; nel brano traspare la sua passione per il Brit Pop anni ’60 che caratterizza tutta la sua produzione. Ci fa piacere risentirlo e vederlo in questo brano davvero notevole, dove traspaiono professionalità ed esperienze, oltre alla sua passione dichiarata per i Bowie, Bjork, ma pure per Battisti, Conte, De Gregori. David Castellano ha militato in numerosi gruppi molto attivi della capitale e nella sua carriera ha partecipato a svariati programmi musicali in radio e in TV, da Castrocaro, a Demo. Dopo l’esperienza in trio dello scorso anno, in questo video dall’album VEDO ROCK Castellano è accompagnato dagli S.O.S. (Francesco De Chicchis, Mauro Fois, Enrico Nocera e Armando Rosati), con la partecipazione di Alessia Volpiana e Monica Santosuosso."

Renato Marengo – dal mensile Classic Rock Lifestyle.


Dimensione Leggerezza

"Il polistrumentista Castellano ci propone un ricco bouquet di brani melodici di fattura chiara e pulita, in linea con la tradizione melodica italiana, alternati ad altri che sfoggiano un appiglio vicino al rock e al blues. I riferimenti culturali sono quelli imprescindibili, che vanno da Battisti a Tenco ma che richiamano alla mente il troppo spesso dimenticato Sergio Endrigo. Gli arrangiamenti sono ricchi, complessi e ben curati, distanti da quell'artificiosità che fu (ed è a tutt'oggi) il male maggiore del rock progressivo nostrano. Interessantissimi i referimenti letterari che fanno capolino nei testi: fra tutti, meritevole di menzione, il "prestito" nel brano Asfalto che brucia da C. S. Lewis, citato nella sua celebre commistione di ironia e critica morale, Le Lettere di Berlicche. Prestigiosa, infine, la collaborazione con Daniele Silvestri, coautore del testo nel brano Figli della stessa idea. Un lavoro senza dubbio interessante, che sopratutto dimostra come in Italia ci sia ancora chi, inseguendo con tenacia la propria vocazione musicale, sia in grado di proporre non solo qualcosa di artisticamente valido ma sopratutto del tutto distante rispetto alle banalità mainstream di cui è inondata la nostra comunicazione di massa."

Alessandro Pomponi, giornalista musicale


Confusione Complice

"David Castellano ha suonato la chitarra in diversi gruppi della capitale (tra i quali “La Batteria, il Contrabbasso, eccetera”, una delle più note cover band di Lucio Battisti); è autore di monografie e recensioni di raro spessore narrativo, nelle quali emergono il retaggio dei suoi studi classici e la competenza tecnica propria del musicofilo. In "Confusione Complice", suo esordio discografico di non comune spessore artistico, si avvale di blasonati collaboratori (tra i quali è il caso di citare Cristiano Grillo, ex chitarrista dei Tiromancino e di Gazzè; Manuela Tiberi, flautista, tra gli altri, del Rondò Veneziano; Marco Serino, violinista eclettico, considerato dal Washington Post “uno tra i più interessanti violinisti italiani della sua generazione...”). Variegate le tematiche musicali del disco: le eleganti profusioni jazz de I cancelli del blues, le atmosfere rarefatte e malinconiche de Il nostro domani, le influenze beatlesiane in Tragicomico, il dinamismo energico e vitale di Alpha Centauri, Un uomo a metà e Parte della macchina (quest’ultimo, peraltro, contiene l’incipit che dà il titolo all’album); lo stile cantautorale in Gli occhi di Desiré e Torta di mele, brani dall’incedere cadenzato che ricordano gli Stadio con Lucio Dalla; il graffiante vigore di Bruciami l’anima, ideale e genuina rappresentazione di quello che può essere definito tout court come “rock italiano”. Non è finita: navigando su territori di commistione di generi, non può non colpire Mister Kappa, ove un inizio intimistico di straordinaria raffinatezza lascia il campo ad un rock elegante di ascendenza statunitense che ricorda molto i recenti CPR di David Crosby. Infine, come ideale conclusione, il musicista ci riserva la soffusa delicatezza di Acquarello e Il tempo si è fermato, due gemme stilistiche, l’uno prologo, l’altro epilogo di un unico disegno armonico che si palesa in termini di soffusa fiaba di inizio millennio. L’album, purtroppo, non è reperibile presso i normali canali di distribuzione. Potete richiederlo scrivendo al seguente indirizzo email: attimoattento@libero.it . Non esitate.
86/100"

Gianluca Livi
tratto da www.artistsandbands.org

"Il disco è un effervescente condensato di brit-pop, psichedelia e blues, animato da testi surreali e taglienti che seguono traiettorie imprevedibili sull'onda di melodie di ampio respiro. Un volo leggero e godibilissimo tra le piccole cose di tutti i giorni e lo spazio aperto."

Alessandro Hellmann, autore, scrittore, "STAMPA ALTERNATIVA"